Un quarto delle imprese italiane hanno già puntato sulla green economy
Le imprese italiane stanno scommettendo sempre di più sulla sostenibilità e l’ambiente per uscire dalla stretta della crisi, della mancanza di lavoro, del degrado del territorio. Perchè è sempre più chiaro che green vuol dire crescita virtuosa, posti di lavoro ben pagati, innovazione, competitività, migliore qualità della vita.
Lo racconta GreenItaly 2018: il nono rapporto di Fondazione Symbola e Unioncamere – promosso in collaborazione con il Conai e Novamont,con il patrocinio del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare – che misura e pesa la forza della green economy nazionale (oltre 200 best practices raccontate, grazie anche alla collaborazione di circa trenta esperti). Sono oltre 345.000 le imprese italiane dell’industria e dei servizi con dipendenti che hanno investito nel periodo 2014-2017, o prevedono di farlo entro la fine del 2018 (nell’arco, dunque, di un quinquennio) in prodotti e tecnologie green per ridurre l’impatto ambientale, risparmiare energia e contenere le emissioni di CO2. In pratica un’azienda italiana su quattro, il 24,9% dell’intera imprenditoria extra-agricola. E nel manifatturiero sono quasi una su tre (30,7%).
Le ragioni di questo cambiamento di rotta verso la green economy sono facili da comprendere: le aziende di questa GreenItaly hanno un dinamismo sui mercati esteri nettamente superiore al resto del sistema produttivo italiano. Queste imprese innovano più delle altre, quasi il doppio: il 79% ha sviluppato attività di innovazione, contro il 43% delle non investitrici. Innovazione che guarda anche a Impresa 4.0: mentre tra le imprese investitrici nel green il 26% adotta tecnologie 4.0, tra quelle non investitrici tale quota si ferma all’11%. Sospinto da export e innovazione, anche il fatturato cresce: basti pensare che un aumento del fatturato nel 2017 ha coinvolto il 32% delle imprese che investono green (sempre con riferimento al manifatturiero tra 5 e 499 addetti) contro il 24% nel caso di quelle non investitrici.
In più alla nostra green economy si devono già 2 milioni 998 mila green jobs, ossia occupati che applicano competenze ‘verdi’. Il 13% dell’occupazione complessiva nazionale. Un valore destinato a salire.
Tutto questo comporta inoltre la spinta dell’intero sistema produttivo nazionale e del Paese verso una leadership europea nelle performance ambientali. Leadership che fa il paio coi nostri primati internazionali nella competitività.
Ci aspetta quindi un futuro verde di innovazione e competitività.
E’ per questo che Cover Diffusion distribuisce prodotti certificati in linea con la green building, l’ecosostenibilità ambientale e tutte le nuove normative CEE, che rispettano le norme ecologiche di riciclaggio e di reimpianto per un minore impatto ambientale.
Fonte: La Stampa
Un Coveriano lascia il segno